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Come affrontare le sfide del procurement nel settore della logistica e dei trasporti

Le aziende di logistica e trasporto sono fondamentali per il commercio globale. Dai prodotti di uso quotidiano al lusso, ogni settore dipende interamente dalle reti dei trasporti.

Un autista utilizza un tablet davanti alla portiera di un camion parcheggiato

Eppure, alcune delle sfide di questo settore possono comportare reazioni a catena di portata importante e globale. Strategie di procurement efficienti possono però avere un ruolo chiave nel prevenire queste interruzioni di servizio.

Ad esempio, solo nel canale di Suez transita il 12% delle navi cargo globali e il 30% dei container. Di conseguenza, quando nel 2021 un’imbarcazione rimase incastrata bloccando il canale per 6 giorni, le perdite del settore del commercio raggiunsero i 9.1 miliardi di euro, con oltre 1.82 miliardi di euro di successivi risarcimenti assicurativi. Questo incidente sottolinea l’importanza di un procurement strategico e ben pianificato, in grado di prevenire le interruzioni.

Naturalmente, il blocco del canale di Suez rappresenta un caso limite, ma ci sono molte altre sfide comuni e quotidiane che ogni azienda deve affrontare. In questo articolo le analizziamo nel dettaglio e vediamo come il procurement strategico e soluzioni innovative possano essere di supporto.

Quali sono le sfide che il settore della logistica e dei trasporti sta affrontando?

In questi anni, il settore della logistica e dei trasporti sta affrontando molte sfide dovute soprattutto alla condizione economica globale, agli sviluppi tecnologici, ai cambiamenti in ambito normativo e legati a tematiche di sostenibilità. Ne vediamo alcune di seguito:

Nave cargo in un porto, sul pontile camion e container impilati. Sullo sfondo un aereo in decollo.

Interruzioni della supply chain e dinamiche del commercio globale

Le interruzioni della supply chain, accentuate dalla situazione geopolitica attuale, dai disastri naturali e dagli effetti della pandemia di Covid-19, continuano a rappresentare la sfida principale e hanno causato ritardi e l’aumento dei costi. Un ulteriore livello di complessità è dato dalle oscillazioni nelle politiche di commercio globale, delle tariffe e degli accordi internazionali. 

Anche le nuove dinamiche del commercio possono avere un impatto sulle supply chain, sui costi e sull’accesso ai mercati. Le aziende devono quindi essere agili e in grado di adattarsi facilmente ai nuovi equilibri.

Aumento dei costi

Questo settore è stato particolarmente colpito dall’aumento dei costi in diverse aree, come il petrolio (dovuto in particolar modo alla guerra in Ucraina), la manodopera e i materiali. Ad esempio in Europa il costo del trasporto su strada è cresciuto rapidamente. Solo nel primo trimestre del 2024, questi costi sono aumentati del 3,2% rispetto all’anno precedente, a causa soprattutto del prezzo del carburante e della carenza di personale nei trasporti, mentre il prezzo della benzina è cresciuto del 52,7%.

Inoltre la pressione data dall’inflazione e dai tassi di cambio influenzano ulteriormente la gestione dei costi, impedendo il profitto senza aumentare la spesa per i consumatori. Si tratta quindi di fattori che impattano notevolmente il fatturato del settore logistico. Ottimizzare i costi di trasporto grazie alle tecnologie, ad esempio per consolidare le attività o ottenere informazioni in tempo reale, può aiutare a prevenire le perdite sul lungo termine.

Infrastrutture inadeguate

Le infrastrutture come strade, ferrovie, porti e aeroporti sono certamente una componente fondamentale per il settore; tuttavia la manutenzione non è sempre ottimale. 

Il traffico, le condizioni stradali e gli spazi di stoccaggio limitati possono rallentare le operazioni. Ad esempio, porti di costruzione meno recente potrebbero non essere in grado di accogliere imbarcazioni più moderne o navi cargo. Allo stesso tempo, la mancanza di luoghi di stoccaggio adatti può causare problemi, come la mancata disponibilità di prodotto. 

Questi fattori possono determinare ritardi, aumentare i costi di trasporto, rendere meno accessibili alcune aree del mondo e persino mettere a rischio la sicurezza dei lavoratori.

Carenza di personale

Uno studio del 2024 condotto da Descartes Systems Group e Sapio Research e basato su 1.000 decision maker provenienti da 9 Paesi europei, dal Canada e dagli Stati Uniti ha dimostrato come il 76% delle aziende di logistica stia affrontando una carenza di personale.

In particolare, il settore dei trasporti risulta essere quello più colpito da questa carenza sia per quanto riguarda ruoli tradizionali, come gli autisti, sia per nuove posizioni strategiche e di gestione della supply chain. Ad esempio, a seguito della Brexit, nel 2021 il Regno Unito si è ritrovato con una carenza di 100 mila autisti qualificati. Inoltre, gli autisti attualmente impiegati sono in maggioranza prossimi al pensionamento. Un report del 2023 redatto dalla Road Haulage Association ha dimostrato come il 55% degli autisti del Regno Unito siano over 50.

Sostenibilità

Secondo una ricerca di Boston Consulting Group, nel 2023 i servizi di trasporto (aviazione, ferrovie, mezzi pesanti) hanno causato il 17% delle emissioni globali di gas serra. Allo stesso modo, i trasporti sono responsabili di un quarto delle emissioni di gas serra di tutta Europa.

Con il rafforzamento delle normative ambientali, come ad esempio il Green Deal, con il quale l’Europa aspira a ridurre le emissioni del 90% entro il 2050, le aziende del settore devono adottare nuove pratiche per limitare l’inquinamento e soddisfare le aspettative degli stakeholder. 

Utilizzando le nuove tecnologie, quali veicoli elettrici, o adottando nuove tecniche, ad esempio modificando i percorsi per ridurre gli sprechi, le aziende possono raggiungere questi obiettivi evitando le sanzioni previste e aumentando l’efficienza. Tuttavia, lo sforzo richiesto non è indifferente.

Aspettative dei consumatori

Oltre alla compliance normativa, le aziende ricevono molte pressioni anche dai consumatori, i quali richiedono consegne veloci, informazioni in tempo reale, flessibilità e affidabilità. Per soddisfare queste richieste, molte imprese stanno investendo in sistemi di tracciamento avanzati, nell’assistenza clienti e nei processi di logistica.

Secondo un articolo di PwC, le aziende leader di settore si stanno concentrando soprattutto sul migliorare l’esperienza di acquisto, con una gestione più veloce, autonoma e multicanale. I dati ottenuti da altre aziende hanno già dimostrato quanto queste tendenze siano vincenti, portando a una maggiore crescita e a un taglio dei costi fino al 25%.

In che modo un procurement ottimizzato può fare la differenza?

Molte aziende leader di settore hanno già investito nella digitalizzazione e adottato un approccio strategico, digitale e sostenibile. Queste soluzioni non solo contribuiscono a rendere l’azienda più resiliente, ma mitigano potenziali rischi di interruzioni di servizio.

Date le sfide già evidenziate, le imprese devono ottimizzare i propri processi di procurement. Vediamo di seguito in che modo.

Adottare un approccio decentralizzato

Una delle prime considerazioni da effettuare riguarda una gestione decentralizzata del procurement. In questo modo, ogni dipartimento è responsabile dei propri acquisti e le attività di procurement vengono suddivise tra i vari reparti e/o sedi. 

Alcuni vantaggi sono l’aumento della diversificazione dei fornitori, processi di decision making più veloci, sourcing locale e lo sviluppo di nuove relazioni commerciali. 

Inoltre, un approccio decentralizzato permette ai team di trovare alternative locali e ampliare la propria conoscenza di mercato, oltre a rendere i processi di sourcing più veloci, economici (grazie alla rimozione dei costi di importazione) e flessibili. Infine, mantenere relazioni commerciali locali e dirette può aiutare a ottenere le migliori offerte o a collaborare su nuovi progetti a vantaggio di entrambi. 

Gestione decentralizzata del procurement: una storia di successo

LGI, azienda leader del settore logistico e fornitore di soluzioni per la gestione della supply chain a clienti di tutta Europa, ha adottato un approccio decentralizzato scegliendo Unite come soluzione di procurement e ha immediatamente riscontrato dei miglioramenti a livello operativo e di riduzione dei costi.

Formazione avanzata

La formazione dei dipendenti è fondamentale per gestire le sfide attuali, come dimostrato nel case study di LGI. L’azienda ha infatti deciso di investire sulla formazione dei dipendenti per promuovere al meglio l’utilizzo delle nuove soluzioni digitali. Di conseguenza, i servizi offerti sono stati integrati positivamente e accolti con successo già dai primi anni. Dopo soli tre anni, LGI utilizza Unite per l’80% degli ordini e il reparto acquisti centrale ha accesso a tutte le informazioni chiave per le decisioni future.

Sonja Augustin, Strategic Purchaser presso LGI

Il nostro obiettivo è integrare tutte le sedi a livello nazionale e internazionale sulla piattaforma e implementare un processo d’acquisto elettronico e standardizzato per ridurre i costi, garantire la compliance e avere accesso a report.

Sonja Augustin, Strategic Purchaser, LGI

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